Bitcoin torna a 8mila $. Ora anche Soros e Rockefeller investono in asset digitali

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l Bitcoin è tornato ieri a quota 8.000 dollari, come non accadeva da marzo segnando un balzo intraday massimo del 17%. Il nuovo scatto della criptovaluta più scambiata – tra le 1.565 conteggiate da Coinmarketcap.com – non è isolato. La ventata di rimbalzo ha interessato tutto il comparto la cui capitalizzazione è tornata a respirare sopra quota 300 miliardi di dollari dopo aver toccato un minimo di periodo il 5 aprile a 250 miliardi. Siamo ancora lontanissimi dagli 800 miliardi di inizio anno ma comunque abbondantemente sopra i livelli di un anno fa quando tutte le criptomonete messe insieme non facevano mezzo miliardo di dollari.

Resta in ogni caso un mercato molto valutale, estremamente complesso e difficile da valutare perché non esiste statistiche né parametri o multipli finanziari a cui appigliarsi per stabilire il cosiddetto fair value. La confusione tra i big regna sovrana tanto che a questo punto fanno notizia i casi di cambio di posizione. Il noto finanziere George Sorosdefiniva il Bitcoin a gennaio nel corso del forum di Davos «speculazione allo stato puro» aggiungendo comunque che le criptovalute, «che sono una tipica bolla basata su una incomprensione», ma continueranno ad esistere «perché usate per riciclare denaro sporco».

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