Le Borse aspettano segnali su Siria e commercio. A Milano sale Cnh
Admin.CreativeComments off.L’ultima seduta della settimana si apre all’insegna dell’incertezza sull’azionario europeo, con gli indici in cerca di direzione, trend che si vede da qualche seduta e che segue i cambi di tono delle dichiarazioni sulla guerra dei dazi tra Usa e Cina, prima, e sul possibile attacco alla Siria, su cui ieri Trump ha frenato. Gli indici europei, comunque, registrano oscillazioni più contenute rispetto a quelli Usa, ma permane un fondo di cautela in attesa di maggiore chiarezza sul fronte geopolitico e su quello commerciale. In avvio di giornata Parigi e Londra sono praticamente sui livelli della vigilia mentre Francoforte sale dello 0,26%. Attesa per i risultati delle grandi banche Usa, in calendario nel pomeriggio.
A Piazza Affari (piatta) subito in luce Cnh Industrial (+1,6%) e Fca (+0,8%) nel giorno delle assemblee che si svolgono ad Amsterdam, sale anche Exor (+0,6%). In programma anche l’assemblea Ferrari (+0,05%). Positive le banche, mentre cede terreno Azimut (-1,6%) dopo i dati della raccolta di ieri. Debole anche Telecom Italia (-0,6%). Tra i titoli minori da segnalare il -8% della Lazio dopo la sconfitta a Salisburgo per 4-1 che comporta l’esclusione dalla semifinale di Europa League. Da seguire, in serata, la revisione dei rating di Spagna e Irlanda da parte di Moody’s, mentre in Italia proseguono le consultazioni per la formazione del nuovo Governo anche se appare improbabile una soluzione prima della prossima settimana. Sul mercato valutario situazione di stallo rispetto alla vigilia: l’euro/dollaro è a 1,232 (da 1,231 ieri in chiusura). In rialzo il dollaro/yen a 107,6 (107,38) sui massimi da sei settimane, mentre l’euro/yen e’ a 132,6 yen (da 132,2). In calo i prezzi del petrolio con l’allentarsi delle tensioni sulla Siria: il Brent consegna giugno cede lo 0,18% a 71,89 dollari al barile mentre il Wti maggio è a 67,11 dollari al barile, sempre 0,18%. Il greggio comunque si avvia a chiudere la migliore settimana dal luglio scorso, con i prezzi saliti fino ai livelli di fine 2014.
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